mercoledì 18 maggio 2011

Oro Bianco...

Acqua, componente essenziale e vitale delle creature. Non esiste nessun essere vivente  che non abbia dentro di se questa formidabile molecola dal comportamento bizzarro; riscaldata svanice in vapore mentre il freddo la fa solidifacare rendendola leggera, ma e' nella sua forma liquida che tutti noi la apprezziamo. Qui in Africa l'acqua e' un bene preziosissimo, tanto che i beduini dello "Specchio d'Oro" il deserto del Sahara dicono che esiste una cosa che puoi amare e desiderare piu' di una donna: e' l'acqua. Durante questa mia permanenza africana non ho attraversato deserti, ne ho patito sofferenze per via della mancanza d'acqua, tranquilli, solo che oggi mentre mi facevo la doccia notavo come abbia imparato a razionare e riutilizzare l'acqua.

Appena arrivato qui in albergo ho fatto la mia prima esperienza di doccia con i secchi dato che il tupo dell'acqua calda era rotto e funzionava solo la fredda. Spostandomi nel mio alloggio al centro ricerche avevo visto un boiler e la doccia e mi sentivo tranquillo come un pascia', ma non avevo fatto i conti con la mia baraka. Il boiler infatti era rotto ed incrostato e la doccia funzionava, ma ho scoperto solo alla mattina, dalle 6 circa fino alle 10, poi non c’e’ piu’ pressione e niente acqua corrente; quindi da subito imparai che bisogna dormire con il rubinetto aperto con sotto il secchio. In dotazione ho ben due contenitori; uno verde molto grande (dotato di un gemello piccolo per il dosaggio) di circa 30 litri che uso per lavarmi, ed un secchio nero da 20 che uso per lo scarico della toilette; si perche’ ovviamente la vaschetta del WC va riempita ogni volta dato che senza pressione non si riempie da sola.

All’inizio non ero molto accorto nell’utilizzo dell’acqua, dato che usavo quasi tutto il secchio verde e ogni volta che dovevo andare al bagno andavo al piano terra al deposito di acqua piovana. Col tempo ho capito l’importanza del riutilizzo di acqua e soprattutto che si usa tutto. So che adesso i piu’ schizzinosi storceranno al naso e diranno “io non potrei mai farlo” mentre proseguira’ il racconto; beh allora le possibilita’ che avete sono solo due: o restate a casa o vi adattate all’Africa. La prima regola del buon utilizzo dell’acqua e’ che si usa ogni singola goccia; questo non significa non lavarsi, ma nemmeno gettarsi addosso acqua a volonta’: si prende il secchiello piccolo (il gemello di cui sopra) e ci si versa addosso lentamente l’acqua, in questo modo si puo’ risparmiare fino a meta’ del secchio verde (non dover andare a riempire un secchio da trenta litri e poi portarlo su per le scale e’ cosa buona e giusta). Ma il vero riutilizzo avviene con il secchio nero, e dopo giorni di pratica sono diventato un vero maestro. Si parte dal presupposto che il secchio nero serve solo ed esclusivamente per riempire l’acqua del WC quindi posso anche non curarmi della qualita’ dell’acqua con cui lo riempio.

Alla mattina appena ci si alza ci si da una lavata rapida e poi via in barca, ricordandosi di farlo con sotto il secchio nero che raccoglie l’acqua. Prima di uscire ci laviamo i denti e ovviamente tutto quello che viene sputato va nel secchio nero (ecco qui gli schizzinosi potrebbero sentirsi male). Devo sciacquare la bandana per avere la testa fresca mentre esco? Ovviamente non la intingo nel secchio nero (va bene barbaro, ma fino ad un certo punto), ma la bagno e la strizzo sopra il secchio nero. Con questo sistema si possono risparmiare quasi due secchi, ovvero risparmiarsi due viaggi alla cisterna dell’acqua piovana. Alle volte mi chiedo se quando dovro’ farmi la doccia in Italia scendero’ le scale del mio palazzo, e andro’ alla ricerca della cisterna di acqua piovana piu’ vicina o mi ricordero’ di essere cosi’ fortunato da avere l’acqua corrente in casa in ogni momento della giornata…

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