sabato 21 maggio 2011

La legge di Murphy...

“Se una cosa puó andare male, sicuramente lo farà”. Di fronte a questa massima spesso non c’e’ scampo; a poco servono amuleti, la quabbala ebraica, esorcismi o inshallah. Spesso quando si fa ricerca sul campo si cerca di essere preparati a tutti gli inconvenienti, ma gli imprevisti si chiamano così per un motivo…

La giornata di ieri non e’ stata fortunata e non si sono uditi nemmeno i suoni dei capodogli negli abissi, ma capitan Ciotti mi dice che se sono disponibile la prossima settimana , invece di fare transetti, possiamo fare un giro al largo a cercare balene. Non mi pare vero tanto che mentre mi parla nemmeno guardo mentre smonto gli strumenti. E una manovra semplice che ho fatto decine e decine di volte, un semplice movimento meccanico, solo che stavolta va storto perché sento un rumore sospetto quando tolgo uno dei connettori. Lo rimetto per controllare e mi si gela il sangue quando nelle cuffie non sento nessun rumore; non trasmette più segnale! “Non e’ possibile!” urlo, “proprio adesso che cominciava la caccia alle balene mi si rompe l’idrofono”. Questa volta non e’ la mia baraka; lei mi gioca degli scherzi, si diverte  tormentarmi, ma non e’ così perfida: questa e’ la legge di Murpy che colpisce senza pieta’.

Confesso che ero veramente disperato. Lo stesso pezzo di ricambio in Italia lo trovo in qualunque negozio di musica, ma qui in Africa come posso fare? Il mio studente mi propone di fare un tour pomeridiano per cercare lo stesso pezzo ma dopo ore sotto il sole e decine di negozi devo gettare la spugna mentre sperimento il corollario della termodinamica alla legge di Murphy: “Sotto pressione le cose peggiorano”. Infatti sono spossato, con un mal di testa lancinante e decido di darci un taglio totale andando a mangiare, ma qui il mio studente mi lascia una flebile speranza. Si ricorda che un suo conoscente potrebbe o avere il pezzo o ripararlo, ma mi mette in guardia dicendomi che e’ un po’ matto. Io gli rispondo che per me può anche essere un pazzo psicopatico come Hannibal “the cannibal”  nel Silenzio degli Innocenti, ma basta che mi ripari il connettore…

 Oggi di buona mattina ci dirigiamo verso la mia ultima speranza. Mentre camminiamo Artadji mi parla del personaggio che sto per incontrare e devo dire che e’ una persona “particolare”; viene chiamato Dojo e si autodefinisce, filosofo, ricercatore, storico e scienziato. Tiene una radio che ho scoperto essere semiclandestina, dato che ogni 6 mesi circa ne cambia la locazione. Nella sua radio non viene trasmessa musica, ma solo ed esclusivamente programmazione culturale. Chiunque abbia qualcosa da dire che ha a che fare con la scienza, la filosofia, le arti puo’ andare e parlare alla sua radio; fin qui niente di male, se non fosse per la sua politica altamente antifrancese che deve avergli provocato non pochi problemi, dato che non tiene con se un telefono ne un collegamento internet ed il motivo per cui cambia la sede. Artadji mi dice che quasi una volta al giorno si scaglia in modo violento contro la politica francese. Praticamente sto andando a casa di un pazzo rivoluzionario, ma non e’ un mio problema, a me basta che ripari il connettore…

Arriviamo e ci troviamo in un dedalo di stradine secondarie e di fronte a noi si erge una baracca in forati e lamiera circondata da una grata metallica, come fosse una prigione, quasi che questo tipo si sia autoimprigionato. Appena varchiamo la soglia ci accoglie un individuo basso, tarchiato, con gli occhi spiritati, che non smettono mai di muoversi. Ci presentiamo e appena Artadji dice che sono un ricercatore e soprattutto che sono italiano Dojo mi da la mano dicendo “Anche io sono un ricercatore; attualmente sto facendo ricerche sulla relativita’ di Einstein”. Vi giuro che il mio primo pensiero sarebbe stato quello di ridergli in faccia, ma lui e’ la mia sola speranza e rispondo cercando di restare serio.

“Pero’ interessante, di fisica non ne capisco molto, mi occupo solo di cetacei”. Lui non fa una piega e risponde “Interessanti anche i cetacei”. Finito questo surreale dialogo gli chiedo se puo’ fare qualcosa per riparare il mio connettore. Lui lo prende in mano e con la naturalezza con cui respiriamo mi dice “Ma certo” ed in 5 minuti prende il pezzo, lo smonta e rifa’ i contatti, con perfetta polarita’. Monto il connettore e funziona! Sara’ pazzo ma mi ha riparato il connettore e per me e’ un genio! Mentre sto mettendo via gli strumenti noto che il tendaggio del retrobottega e’ scostato e posso vedere una libreria a parete piena zeppa di libri e quando leggo i titoli e le materie rimango di sasso: Platone, Linneo, Cartesio; libri di matematica, botanica, storia, filosofia ma soprattutto dei libri che trattano la teoria della relativita’ generale e ristretta di Albert Einstein. Non ho dubbi, in Africa tutto e’ possibile. Dojo e’ definitivamente un genio per me; mi ha riparato il connettore, puo’ essere quello che vuole…

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