mercoledì 25 maggio 2011

Abitudini...

Sono passate oltre 5 settimane qui nel continente nero e dopo questo tempo ho notato come sia diventato indifferente ad alcuni comportamenti che in Italia non sarebbero visti proprio benissimo, o a soprassedere ad alcuni inconvenienti di percorso. Avviso da subito i lettori schizzinosi che gli argomenti trattati potrebbero urtare la loro sensibilità…

Credo che uno tra gli atti maggiormente praticati qui alle Comore sia sputare. Si sputa ovunque: per strada, sul marciapiede, sull’erba, ma soprattutto e’ un’attivita’ praticata senza distinzioni di sesso ed eta’. Puo’ anche capitare che mentre stai andando in autobus uno dei passeggeri approfitti della sosta per raccogliere una corposa dose di catarro. Gli altri passeggeri, senza indignarsi minimamente gli fanno cortesemente spazio fino al finestrino dove il passeggero puo’ espettorare con prepotenza. Nei villaggi dove sono stato alla mattina tutti assieme ci si lava i denti in giardino (vi ricordo che il bagno e’ all’esterno); potete immaginare che concerto all’alba…

Altra attivita’ molto diffusa e come sempre praticata senza distinzioni di sesso ed eta’ e’ la pulizia delle cavita’ nasali, che avviene spesso con tre sistemi. Il primo e’ la soffiata alternata: ci si tappa una narice e si espira con forza con l’altra narice (il famigerato “gheno” che spesso si vede fare dai rugbisti, dato che non si portano il fazzoletto nelle mutande), il secondo e’ la soffiata di coppia, ovvero come ci soffiamo il naso noi europei, solo che spesso qui avviene senza l’uso del fazzoletto (pensate a quante mani stringo ogni giorno qui in Africa). Il terzo modo avviene utilizzando le dita; attivita’ praticata diffusamente in Italia dagli automobilisti in coda al semaforo…

Altra cosa a cui non faccio piu’ molto caso e’ dove metto i piedi; mi spiego meglio. Qui in Africa gli animali (capre, galline) non sono tenuti dentro ad un recinto ma scorrazzano liberi per le strade e ovviamente gli escrementi li fanno dove capita, che sia giardino, strada, marciapiede, o dentro alla casa. Al villaggio di Ouroveni abbiamo campeggiato dentro ad una casa in costruzione dove spesso dormivano delle capre che non ci chiedevano mica il permesso per fare i loro bisogni. I primi giorni cercavo di evitare le innumerevoli cacche disseminate per i villaggi; adesso ho perso il conto di quante ne ho pestate o su quante mi ci sono seduto sopra…

Passiamo agli insetti. Qui in Africa ci sono milioni di insetti che ronzano in ogni posto dove tu vada e sembra che aspettino il momento in cui ti fermi un attimo all’ombra per saltarti addosso. Il quantitativo di mosche che volano qui in Africa e’ impressionante; provate ad immaginare un numero, poi moltiplicatelo per un milione e forse ci siamo e la cosa incredibile di queste mosche e’ che non c’e’ repellente per insetti che tenga, sembrano immuni. All’inizio facevo fatica a mangiare o a stare fermo senza cercare di mandarle via. Adesso ho capito come si fa; si sopporta, lasciando che si appoggino un po’ sulla mia pelle e che ripartano…

Termino questa carrellata con gli odori. L’Africa e’ impregnata di aromi forti, che permeano ogni angolo delle citta’ e dei villaggi. Ovunque si sente odore di mais cotto, banane, cocco, cassava, carne abbrustolita, pesce marcio, il tutto confuso con l’afrore delle persone. In tutto questo mi muovo io, uomo europeo, abituato a deodoranti e profumi. All’inizio vorresti farti una doccia e cambiarti d’abito almeno una volta ogni ora, tanto e’ il sudore che produci. Dopo poco capisci che non ha molto seno farlo, ma devi pazientemente sopportare il caldo ed il sudore fino a quando arrivera’ la frescura della sera e potrai farti una doccia senza sudare di nuovo. Ma il giorno dopo quando stai per andare in barca non commettere l’errore di metterti una maglia nuova che dopo 10 minuti sara’ gia’ da strizzare. Dopo pochi giorni infatti ho capito che puoi usare la stessa maglia “da campo” anche per 4 giorni di fila, tanto non stai mica andando ad una cena di gala. Stai per salire su una barca umida, che odora di pesce marcio, incrostata di sale e di sangue raffermo di pesce; pensi che il capitano di faccia scendere perche’ puzzi?

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