venerdì 24 giugno 2011

Silenzi Indiani...

Oggi devo andare a salutare una persona speciale. Mi sono avviato verso il suo negozio, ne ho varcato la soglia e dopo aver pronunciato “namascar”  il Mercante d Pietre mi ha accolto con un sorriso e mi ha invitato a prendere un caffe’ con lui.

Mentre sorseggiavo un caffe’ arabo, fortissimo, c’e’ stato solo silenzio nel negozio per alcuni minuti; un vuoto di parole fatto di sguardi dietro il fumo del caffe e qualche sorriso quasi che si volesse fermare il momento finche’ dopo una poderosa sorsata Sangi mi ha guardato e mi ha chiesto “Come va?”

Ho finito il mio caffe’ e poi ho risposto. Il dialogo e’ stato strano, bizzarro; pieno di sottintesi all’interno di frasi quasi di circostanza, senza grossa importanza, in cui si sentiva che c’era un qualche blocco dovuto all’emozione, in cui non sai proprio cosa dirti ed avverti che, alle volte, il silenzio vale piu’ di tutte le parole del mondo.

Dopo uno di questi prolungati silenzi ci siamo stretti la mano con vigore e mentre mi guardava mi ha detto “… e’ stato un piacere parlare con te” ed io gli ho risposto… “… per me e’ stato importante passare in India di tanto in tanto…”. Ci siamo sorrisi a vicenda e dopo un “namscar” per me molto intenso sono uscito dal negozio del Mercante di Pietre…

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