lunedì 20 giugno 2011

Indovina chi viene a cena...

Questo bellissimo film di Stanley Kramer, con un cast d’attori niente male (Spencer Tracy, Katrin Hepnurn Sidney Poitiers), racconta le vicende di una famiglia americana progressista e d’ampie vedute che vede arrivare a casa propria la figlia con il suo nuovo fidanzato. Il problema e’ che il ragazzo e’ afro americano e la famiglia affronta per la prima volta le ampie vedute sempre insegnate alla figlia nell’america degli anni 60. Oggi sono a cena dalla famiglia del mio studente e mi sento un po’ come nel film solo che stavolta la scena e’ alla rovescia…

Ammetto di essere un po’ emozionato dato che Artadji mi ha detto che la sua famiglia vuole conoscere questo muzungu italiano. Ho chiesto se dovevo portare qualcosa, tipo un dolce e il mio studente mi ha lanciato un’occhiata perplessa. Gli ho spiegato che in Italia se ti invitano a cena di solito porti il dolce o qualcosa da bere. Artadji mi fa notare che qui alle Comore non si porta niente, altrimenti sembra quasi che quello che cucina la padrona di casa non ti piaccia. Capisco al volo e lo seguo per le vie interne delle citta’ buie e senza lampioni finche’ arrivo alla sua casa…

E’ una casa non finita di mattoni e lamiera con le tende al posto delle porte.  Su una veranda grigia di malta vedo delle assi di legno e Tadji mi spiega che sono di suo padre, che fa il falegname. Appena entriamo Artadji chiama tutta la sua famiglia a raccolta ed ecco arrivare i suoi genitori e suo nonno, zoppicante, ma con occhi vispi ed io porgo entrambe le mani chiedendo “quesi” e loro sorridono prendendole benedicendomi con la loro baraka. Nella casa ci sono solo alcune stanze finite ed una di queste e’ la sala da pranzo dove sua madre ha preparato una tavola imbandita di ogni bonta’, ma soprattutto Artadji deve avergli parlato delle mie preferenze perche’ al centro della tavola c’e’ un piatto con la pasta…

Non ci credo, questa signora che mi sorride continuamente ha preparato della pasta, per me. Sono commosso, e quando mi siedo ne prendo subito una forchettata. E’ scotta e senza sale, ma secondo voi potrei mai dirlo a questa donna che mi guarda con occhi a volte stanchi, ma sempre sorridente. La pasta per me e’ ottima e tutto il calore che ricevo in questa sera rende questa cena unica. Parliamo d’Africa, di tempo, e di quanto per me e’ stata importante. Dopo cena Artadji fa qualche foto e poi ci dirigiamo verso il dormitorio. E mentre osservo le stelle dalla mia terrazza che ho un pensiero. Mentre mangiavo, ho commesso due errori: ho mangiato della maionese e ho bevuto del succo d’arancia allungato con acqua non minerale. Speriamo bene…

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