mercoledì 1 giugno 2011

L'Isola che non c'e'...

Oggi l’uscita in barca sara’ bella lunga, dato che Capitan Ciotti questa volta ci porta a vedere il Karthala del mare. Non e’ un vulcano sommerso, ma e’ una sorta di isola mai emersa coperta di corallo e sara’ molto al largo, almeno un’ora e mezza di navigazione e ci potrebbe essere l’opportunita’ di poter vedere qualcosa di grosso, dato che nel tratto di mare la profondità sara’ di oltre 1000 metri. La sveglia e sempre alla solita ora, prima del Muezzin e passiamo a prendere Tsaramaso; questa potrebbe essere la rottura della nostra routine, la scheggia impazzita che potrebbe portare succulente novita’ alle nostre osservazioni.

Alle 6 in punto partiamo. La prima parte del viaggio costeggiamo l’isola e appena siamo di fronte al grande vulcano Karthala ecco che Juma, il capitano, sterza verso il mare aperto senza preavviso, ma soprattutto senza nessuna mappa o GPS, semplicemente conosce il mare come se fosse casa sua e sa qual’e’ la direzione da prendere e basta. Normalmente ci si accorge quando entri in mare aperto dalla grandezza delle onde. Piu’  sono corte e ravvicinante piu’ il fondale e’ poco profondo. Ma quando le creste sembrano colline e si muovono lente allora non ci sono dubbi: onda lunga e oceano profondo centinaia di metri…

Cavalcare l’onda lunga e’ una sensazione strana e per me meravigliosa. Tutto avviene in modo inaspettato, stai navigando tranquillamente quando ecco che la barca improvvisamente scende, quasi affonda tra due colline di acqua per poi risalire sulla cima di una di queste. Proseguiamo con questo ritmo finche’, dopo un buon avvistamento, ecco che giungiamo all’isola che non c’e’…

Questo sperone di roccia e’ una cuspide la cui punta e’ circa 5 metri di profondita’ e la sua distanza dalla costa e’ la sua salvezza. Se fosse troppo vicino alla costa si potrebbero vedere dei pezzi di motore o peggio, mentre in questo modo abbiamo la possibilita’ di poter vedere una barriera quasi incontaminata, un vero e proprio giardino sommerso.



Dopo qualche foto di divertimento eccoci pronti al ritorno ma prima il capitano vedendoci con maschera e pinne che facciamo apnea ci mostra come si fa. Si tuffa in acqua, ci raggiunge in un attimo, respira, si immerge, tocca il fondo e risale, il tutto in meno di 20 secondi, praticamente e’ sceso senza compensare. Vi giuro che resto senza parole; non e’ un uomo e’ un pesce quando nuota. Quando torniamo alla barca arriva prima di me, ed io ho le pinne da apnea, ogni commento e’ superfluo…

Mentre stiamo tornando Tsaramaso mi fa notare che oggi si e’ attirata le ire dell’Inquilino dei piani alti, dato che ha fatto il bagno con un costume a due pezzi e che potrebbe essere punita per la sua impudicizia, vedremo nei prossimi giorni…



Nessun commento:

Posta un commento