lunedì 6 giugno 2011

Microcosmo...

La pietra filosofale, artefatto cercato dagli alchimisti, si dice fosse in grado di trasformare tutto quello con cui veniva a contatto in oro, come il tocco di Re Mida. Ma uno dei grandi misteri che l’alchimia ha tramandato ai posteri, meno famoso, ma sempre affascinante e’ l‘“Homunculus”.  Partendo dal concetto filosofico che l’uomo era il Microcosmo, specchio del Macrocosmo universale, gli alchimisti hanno cercato di creare o di scoprire questo essere perfetto, che avesse dentro di se l’essenza dell’universo.

Paracelo (soprannome preferibile al suo lunghissimo nome: Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim) e’ stato un celebre medico ed alchimista che per primo cerco’ l’Homunculus, l’essere perfetto. Oggi l’alchimia ha lasciato spazio alla chimica e non si cerca piu’ ne la pietra filosofale ne l’homunculus, mentre il concetto di microcosmo e’ cambiato. Questo pomeriggio ho osservato il microcosmo in camera mia…

L’uomo vede gli oggetti, il tempo e il mondo dal suo punto di vista. Quello che per noi e’ una settimana e’ una vita intera per un insetto e quella che per noi e’ una casa, per gli insetti e’ un intero cosmo. Rimpicciolendosi, le distanze, i tempi cominciano ad ingrandirsi e in spazi molto piccoli mi sono accorto di un brulicare di piccolissime forme di vista che abitano la mia stanza.

Non che non succeda anche in Italia, sia chiaro; basta andare in qualunque prato per vedere le stesse cose, solo che in Europa non c’e’ mai il tempo, mentre qui in questi momenti di “tempo fermo” uno puo’ rilassarsi e vedere le nuvole che corrono in cielo o osservare il microcosmo casalingo.

Stavo controllando dei dati al pc mangiando alcuni biscotti quando ho notato che le briciole hanno attirato delle formiche. Incuriosito le ho seguite e sono arrivato alla terrazza e sono rimasto picevolmente sorpreso nel vederle scendere verso il prato arrampicandosi lungo la parete di oltre 5 metri, in perfetto ordine, senza mai deviare o perdere il ritmo.

Mentre rientravo ho sistemato il caricabatterie del mio cellulare ed e’ stato allora che ho notato un piccolo millepiedi che si arrampicava lungo la gamba del tavolo, lento, ma inesorabile non facendo minimamente caso al “gigante” che lo stava osservando. E’ stato allora che ho comincino a vedere tutti i ragni, scarafaggi, mosche, zanzare che popolano la mia stanza, tutti in perfetto equilibrio con il loro spazio, finche’ come un lampo ecco una delle zanzare viene mangiata da uno dei rettili che popolano le mie pareti.

Vedere questa catena alimentare mi fa tornare alla mente un frase del film Star Wars: La Minaccia Fantasma, in cui il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn dice al suo allievo Obi-Wan Kenobi “… ricorda, c’e’ sempre un pesce piu’ grosso…”. E’ un po’ come dire in veneziano “…’desso riva queo del formaggio…” (adesso arriva il negoziante che vende il formaggio), o come direbbe il Comandante “…queo del formaggio tien verto anca de domenega…” (il negoziante che vende formaggio tiene aperto anche di domenica). Qui devo ancora vedere un caseificio; chissa’ come si chiama qui “quello del formaggio”…

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