martedì 18 ottobre 2011

Privilegi...

In questi giorni che ho passato a Bangua sono rimasto da solo senza il mio studente e ho fatto un sacco d’uscite in barca per cercare di prendere il maggior numero di dati. Devo dire che rimanere da soli in un villaggio africano in cui ti esprimi con notevoli difficolta’ e’ stata un’esperienza interessante. Ma soprattutto mi sono reso conto di una cosa.

La vita in questo villaggio, come nell’isola e temo in molte parti dell’Africa, altro non e’ che un ripetersi di gesti monotoni giorno dopo giorno; una vita di sussistenza in cui si attende che il giorno passi per cominciarne un altro uguale. La mia permanenza qui ha avuto il pregio di spezzare tutto questo; i bambini mi salutavano, le donne discutevano con gli uomini della mia incapacita’ nella pesca e sembra che si sia diffusa la voce di un bianco mezzo matto che e’ partito dall’Europa per pescare a Bangua.

Oggi e’ stata una giornata incredibile; in cielo non c’era nemmeno una nuvola e il mare sembrava di cristallo, tanto era trasparente e dopo che sono risalito in barca ho guardato il luogo della mia ricerca, una baia piena zeppa di delfini, in cui mi sacrifico per la causa della ricerca immergendomi per nuotare con loro per poterne studiare il comportamento, e mi sono reso conto della mia fortuna, ripesando a chi se sta chiuso in un ufficio o in un laboratorio, si stressa nel traffico, sempre di corsa.

Non e’ sempre cosi’ ovvio, ma questo lavoro, se cosi’ si puo chiamare, mi ha fatto visitare luoghi incredibili e conoscere un sacco di persone uniche e adesso mi rendo conto dei privilegi che ho avuto e che ho tutt’ora, sebbene ci siano sempre delle difficolta’. Effettivamente se qualcuno mi chiedesse “che lavoro fai” gli farei vedere questa foto che mi ritrae nel mio luogo di lavoro tipo con vicino i miei strumenti. Potete insultarmi a piacere sia qui che dal vivo quando torno…



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