venerdì 21 ottobre 2011

Burocrazia Africana...

Dopo aver passato dei giorni meravigliosi in cui non ho fatto altro che fare attivita’ di ricerca sul campo e’ arrivato il rovescio della medaglia; “la livella” come direbbe il Principe de Curtis, in arte Toto’; infatti ho passato alcuni giorni a ricercare documenti e stavo per finire stritolato dalle maglie della burocrazia africana…

Per certi aspetti mi sono sentito come Asterix nelle 12 fatiche, quando affronta la casa che rende folli, il plazzo della burocrazia. Il nostro gallico affronta, assieme al suo amico Obelix, una prova assai ardua; farsi rilasciare un documento particolare, solo che per ottenerlo bisogna collezionarne una lunga serie, in modo da imprigionare il malcapitato che corre di ufficio in ufficio senza sosta. Qui in Africa ti senti stritolato dalla macchina burocratica non perche’ c’e’ troppa burocrazia, ma perche’ non esiste! Raccogliere documenti e’ un’impresa a dir poco titanica.

Dovete sapere che la prima regola per ottenere un documento e’ dire che vi serviva ieri. Se non avete pigio deciso o peggio dite che vi servira’ in futuro allora la risposta dell’impiegato e’ la seguente “non si preoccupi, venga la prossima settimana e sistemeremo tutto”. E immancabilmente la settimana seguente siamo sempre allo stesso punto

Gli uffici aprono alle 8:00 circa; quel “circa” e’ un margine di errore che varia da qualche minuto a qualche ora, perche’ dipende da impiegato ad impiegato. Se l’addetto vive in capitale allora sara’ un ritardo contenuto, mentre se il medesimo vive in un villaggio, beh in quel caso il tempo puo’ essere anche di un paio d’ore…

Negli uffici c’e’ la specializzazione assoluta. Un impiegato fa solo una cosa, e una soltanto. Non sanno cosa fanno i loro colleghi ne sono in grado di farlo, o non vogliono farlo. E qui viene il bello, perche’ se quella persona e’ assente non esiste nessuno che lo rimpiazza e il particolare ufficio resta chiuso e quindi ogni trafila burocratica interrotta. Ma la cosa divertente riguarda le assenze.

Se una donna ad esempio ha un figlio, ha diritto a tre mesi di maternita’, ma ovviamente non e’ sostituita. Questo mi ha fatto riflettere su una cosa; in questo paese africano le donne spesso lavorano nella pubblica amministrazione, hanno in media tra i 4 e i 7 figli. Ora non serve un genio della matematica per comprendere che molti uffici rimangono chiusi, spesso a catena per un periodo prolungato dell’anno, bloccando o rallentando di molto qualunque tipo di pratica burocratica…

Ma il meglio deve ancora venire. Perche’ se ci sono persone particolarmente religiose  queste decidono di non lavorare nel giorno santo che qui alle Comore non e’ la domenica, ma il venerdi’. L’ho scoperto sulla mia pelle quando dovevo trovare il Guardiano del Timbro. Ma questa ve la racconto domani…

Nessun commento:

Posta un commento