mercoledì 12 giugno 2013

Vestiario...


Nei giorni in cui ero senza bagaglio e migliaia di miglia da casa ammetto di aver avuto un certo sconforto. Nell’attesa mi sono comprato un cambio di biancheria intima, una maglietta, un paio di pantaloncini e il necessario per lavarsi.

Ogni giorno mi sono lavato i vestiti il mattino cosi’ da avere un cambio pronto per il giorno dopo. Mentre lavavo, riflettevo alle persone qui alle Comore che spesso vedo sempre con lo stesso vestiario, lavato ogni giorno per il successivo, ci credo che dopo poco tempo un capo scolorisca o peggio si stracci.

E’ stato come essere colpito da un fulmine, ho rivisto nella mia mente le immagini di milioni di profughi che scappano da paesi dove imperversano la fame e la guerra con solo poche cose, oppure alle migliaia d’immigrati che arrivano in Italia con niente.

Mentre stavo lavando per un attimo ho pensato alla mia fortuna; io vivo tutto questo con incosciente spirito di avventura, sapendo che prima o poi finira’ e tornero’ nel mio comodo occidente pieno di servizi mentre loro rimarranno qui probabilmente per sempre e vi confesso che ho provato vergogna…

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