Queste sono alcune delle domande che l’uomo si e’ posto, si pone e forse si
porra’ anche in futuro. Risposte certe, al momento, non ce ne sono, ma uno ha
una vasta gamma di possibili soluzioni: non pensarci, darsi una risposta
parziale, ma che ci accontenta o affidarsi a una delle decine di religioni che
ci sono nel mondo che sicuramente una risposta la possiede. Tranquilli, non ho
intenzioni di impelagarmi in un pistolotto filosofico sul senso della vita ma
oggi ho fatto un’interessantissima chiacchierata con il Mercante di Pietre
sulle nostre origini.
Stavamo parlando delle differenze linguistiche che esistono spesso
all’interno delle stesse nazioni, sia immense come l’India o le stesse Comore e
su quanto siano importanti per mantenere un contatto diretto con la tua cultura
originaria, quella che ti ha generato (io stesso sono un cultore del mio caro
dialetto veneziano) soprattutto in India, dove ogni famiglia ha una sua casta
di appartenenza, ma non solo anche una sua lingua particolare, conosciuta solo
dagli appartenenti alla stessa casta.
Mi ricordava del problema che adesso spesso accade che le giovani
generazioni non conoscano la storia della loro casta, né la loro lingua
segreta, tramandata solo oralmente come una preziosa eredita’. Mentre parliamo,
sento la sua voce farsi decisa, l’argomento lo tocca nel profondo, e dopo aver
accavallato le gambe, continua nel suo discorso che mi lascia come sempre senza
fiato…
“Conoscere le proprie origini e’ fondamentale; bisogna mantenere le
tradizioni per avere conoscenza del proprio passato, ma con la mente sempre
aperta verso il futuro. Vedi, sapere chi sei e soprattutto da dove vieni, ti fa
sapere dove sei giunto lungo il cammino della vita e ti da una solida base, una
consapevolezza dei tuoi mezzi con cui proseguire il percorso. Non importa dove
esso ti conduce, in ogni caso dobbiamo percorrerlo sempre fino in fondo e li,
alla fine, probabilmente saprai dove sei arrivato...”
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