lunedì 18 giugno 2012

La televisione...



La televisione e’ arrivata nelle case degli italiani alla fine degli anni 50’ con il contagocce. Mio nonno mi ha raccontato che all’inizio solo i benestanti potevano permettersela e soprattutto avevano l’elettricita’ in casa. Qui a Bangua, il villaggio dove mi trovo non sempre arriva la corrente elettrica, e di televisioni ce ne sono pochissime.

Il governatore di cui sono ospite, ha da poco acquistato un generatore per la corrente elettrica, una televisione ed un decoder satellitare. Cosi’ ogni sera lui la prende, la posiziona in giardino, e dopo cena ecco accorrere un nutrito gruppo di persone che silenziosamente e ordinatamente si siedono per terra per vedere dentro alla scatola scatola magica. 

In questo momento non c’e’ distinzione tra Marte e Venere, tra uomini e donne, e’ una tra le poche cose che fanno assieme. Inizialmente il pubblico e' prevalentemente femminile dato che il programma e’ una telenovela sudamericana probabilmente argentina che mi richiama molto Veronica Castro e Dancing Days degli anni 80’-90’. Ma appena finisce  e cominciano le partite di calcio degli Europei ecco che il pubblico diventa quasi completamente maschile.

Stasera confesso che ero pronto a sentirmi un po' italiano medio, ovvero guardarmi la partita della nazionale assieme ai miei (quasi) fratelli comoriani, ma non ho fatto i conti con la mia Baraka. Infatti appena e’ finita la telenovela sudamericana mi stavo sfregando le mani all’idea di vedere la partita qui in Africa, sebbene privo di portafortuna di fantozziana memoria (vestaglione di flanella, spaghetti aglio olio e peperoncino e birra ghiacciata), quando vedo che viene trasmessa l’altra partita. Ma porca miseria…

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