Una tra le leggi del mercato si fonda sulla domanda
e sull’offerta. Ovvero ad un’offerta di
un qualunque bene di consumo, corrisponde una domanda dello stesso oggetto. Il
prezzo poi viene stabilito dall’oscillazione di questi due grandi insiemi.
Generalmente maggiore e’ la domanda di un oggetto maggiore sara’ il suo prezzo,
mentre se e’ maggiore l’offerta, il suo prezzo tendera’ ad abbassarsi. In
questo modo il mercato tende ad autoregolarsi. Sia chiaro, non sono un
economista e quindi questa e’ una spiegazione molto spiccia e semplicistica e forse nemmeno del tutto corretta.
Qui alle Comore ho visto che questa legge non
esiste, e praticamente non esiste un mercato interno. Ovvero quando una persona
non ha un lavoro compra all’ingrosso un mucchio di cianfrusaglie e beni di
consumo inutili, come ciabatte di gomma, dentifrici, profumi, saponi e li
vende. Fin qui niente di male, ma la cosa piu’ incredibile riguarda la
concorrenza, che non esiste.
Ovvero tutti vendono le stesse cose, allo stesso
prezzo. Il risultato e’ che non esiste un prodotto di qualita’ essendo oramai
morto il mercato interno. L’unica cosa che ho visto avere una qualita’
migliore, e quindi un prezzo diverso, sono le banane. Quelle di una certo posto
sono considerate le migliori e quindi vendute ad un prezzo piu’ alto, ma
ovviamente nessuno si e’ mai sognato di venderle ad un prezzo piu’ basso per aumentare i guadagni. Credo che qui sia
arrivata solo la religione dai paesi arabi, mentre e’ quasi assente la cultura del
commercio…
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