Ci
siamo, anche questa volta e' arrivato il momento della partenza. Sistemo i miei
bagagli e attendo di imbarcarmi. Questa volta nessun controllo sui miei
campioni di tessuto di delfino e tutto fila liscio fino alla salita in aereo dove mi volto
osservando questo cielo nero pieno di stelle e annusando l'odore dell'Africa.
Il mal d'africa arriva come una tenaglia sul mio stomaco mentre il mio aereo
decolla e osservo sopra di me piccole isole illuminate da una flebile luce
elettrica che poi spariscono, inghiottite dal buio della notte. Poco dopo mi
addormento e mi risveglio poco prima di atterrare a Venezia, la mia terra
ferita che un po' mi confonde...
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