domenica 18 settembre 2011

Oro Nero...

Al mio arrivo qui Artadji mi parlo di alcune difficoltà legate alla carenza di petrolio e la prima riguardava i trasporti, ovvero prendere una macchina dall'aeroporto fino alla residenza universitaria. di solito non e' difficile prendere un taxi, ma adesso sono pochi e chiedono cifre molto alte, dato che con i bagagli occupo dei posti oltre al mio. Alla fine dopo una lunga contrattazione riusciamo a trovare una macchina per ben 10 euro che qui equivale quasi ad un furto...

Arrivo finalmente in residenza, nella stessa stanza della scorsa volta e questo e' già un sollievo considerando i problemi con i ratti che ci sono nelle altre stanze. Ovviamente la luce non c'e' mancando la corrente elettrica e quindi mi sono diretto verso il supermercato per prendere  generi di prima necessità e ovviamente candele e fiammiferi per la notte. Farsi la prima doccia con i secchi a lume di candela aveva un che di romantico...

Nei giorni seguenti ho cominciato a fare qualche domanda sulla situazione e ho scoperto alcune cose interessanti. Il loro fornitore principale di petrolio e' la Libia e quindi dopo la guerra questa fornitura e' saltata, non essendoci ancora un governo stabile e completamente riconosciuto. Il petrolio europeo e' troppo caro e quindi devono tessere nuove relazioni con L'Arabia e con l'Iran, ma questo richiede del tempo.

Il risultato e’ che hanno appena passato una settimana con interruzioni saltuarie della corrente durante il giorno, mentre il carburante alle pompe ha cominciato lentamente a scarseggiare. Venerdì la situazione si e' aggravata, dato che sembra che abbia intaccato le riserve definite strategiche (parlare di "riserve strategiche di petrolio" alle Comore mi strappa un sorriso). Questo ha portato a file di decine di auto alle pompe di benzine, con persone che dormono dentro le vetture per non perdere il posto nella fila, per poi comprare anche solo 10 miseri litri di benzina.

Tutto questo ha portato alla situazione attuale che non e’ propriamente comoda. L’energia elettrica viene erogata in modo continuo solo dopo le 18 e fino alle 24; durante il giorno siamo praticamente senza. Questo rende difficile lavorare e alla mattina qui e' tutto chiuso ad eccezione delle banche e degli uffici pubblici che hanno i loro generatori. I collegamenti per i villaggi sono in sostanza saltati. Si vedono decine di persone che attendono ore  per prendere un bus che li porti al loro villaggio.

Dato che si trova a fatica il carburante non ci sono molti pescatori in attività e quelli con il carburante non sono disposti ad uscire in barca a cercare delfini a meno di pagare cifre folli, dell'ordine dei 50 euro ad uscita. Ma questo e’ niente; noi siamo fortunati perché siamo in capitale. Nei villaggi non c’e’ corrente da oltre una settimana e tutti i ripetitori che si trovano sparsi sull’isola non avendo energia elettrica non forniscono campo tagliando fuori da ogni comunicazione tutto il resto dell’isola.


Devo ammettere che questa situazione mi trova impreparato, e soprattutto mi fa pensare alla guerra in Libia ed alle sue conseguenze; adesso capisco il motivo delle manifestazioni a favore di Gheddafi: gli forniva petrolio ad un prezzo stracciato. In questa situazione ci vedo anche lo zampino della mia Baraka che non vedeva l’ora di prendersela con il sottoscritto. Lunedi’ pare arrivi una petroliera e quindi la situazione dovrebbe normalizzarsi … Inshallah…


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