sabato 17 settembre 2011

Incontri ravvicinati del terzo tipo...

Dovevo essere particolarmente stanco, dato che non ho minimamente sentito il Muezzin cantare; oggi e' una giornata particolare, ho deciso di prendere del tempo solo per me per rivedere alcune persone e so gia' chi sara' la prima. poco dopo le 8 sento alcuni passi lenti che salgono le scale; il suono degli zoccoli ai piedi e' inconfondibile per me e appena e' vicino alla mia stanza esco per salutare la mia Mama a mani giunte dicendo "Qesi" (Benedicimi); lei le prende con lentezza benedicendomi "Mbona Mama Baraka" (Ti benedico con lo spirito della Mamma); poi senza lasciarle mi chiede "Gaomnunnu?" (Stai bene?) ed io mi commuovo mentre rispondo sorridendo "Euwa Mama" (Si Mamma).

Mi guarda sorridendo con gli occhi lucidi e poi mi abbraccia; questo gesto così naturale in Europa e qui così raro che e' un bene prezioso, da tenersi stretto. Dopo aver salutato la mia Mama, cerco un po' tutte le persone che mi hanno accompagnato nella mia prima avventura africana. E' sempre bello perche' mi fa sentire accolto in questa terra che sento sempre meno straniera. Io qui ho una famiglia Comoriana che mi accoglie e mi fa sentire parte della comunità e vi posso assicurare che aiuta a sentirsi meno solo...




1 commento:

  1. Invidia Empatia Orgoglio quello che provo adesso leggendo gli ultimi post.

    Invidia per chi è riuscito a realizzare, o comunque ci sta provando davvero, un sogno e riesce a fonderlo con il lavoro. Invidia perchè questo lavoro ha a che fare con il mare, con il penetrarlo senza ferirlo, per conoscerlo e curarlo. Io che mi accontento solo di guardarlo e formare persone che possano godere della medesima gioia ogniqualvolta sento il rumore delle bolle che salgono ed il blu pervade la vista.

    Empatia perchè capisco cosa si prova a relazionarsi con culture diverse senza pregiudizi di superiorità della cultura occidentale consumistica. Avere la consapevolezza che la condivisione e l'apertura della nostra visione delle cose attraverso occhi diversi ci arricchisce anzichè contrapporci.

    Orgoglio perchè ho conosciuto per caso una persona che ho, a pelle, ritenuto meritevole di considerazione. Anche se non ci siamo più incontrati e sentiti raramente. E perchè anche io ho sempre sostenuto che anche il solo salutare nella lingua del luogo in cui siamo ospiti ci trasformi istantaneamente da conquistatori a parigrado.

    Ora siccome mi stai parecchio sul culo visto che non mi hai portato con te a giro sott'acqua per il mondo, e in posti parecchio belli e interessanti, penso di mandarti come assistente una signorina bionda di milano che ti metta a posto le provette ed i campioni (che ritroverai, forse, fra i calzini sporchi, sulla barca di un pescatore turco di passaggio, nel trolley di un turista armeno, sul terzo ramo del baobab, e in un altro migliaio di posti impensabili).

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