venerdì 22 aprile 2011

Relativita'...

Dopo averlo letto in Ebano, ho scoperto di persona che qui il tempo e lo spazio sono dimensioni relative; di assoluto qui c’e’ solo la miseria. Io e il mio studente ci siamo dati appuntamento alle 8 di mattina. Per me le 8 di mattina sono le 8 di mattina mentre per il mio studente erano le 8 di mattina ma non tassative, non mi sono arrabbiato, o altro. Oramai ripeto da circa 4 giorni un mantra continuo dentro di me “.. questa e’ Africa…”; e non si puo’ cambiare; chi sono io piccolo e misero occidentale per cambiare un mondo che invece il tempo lo ha piegato? Qui lo stile di vita viene chiamato “Mora Mora”, letteralmente piano piano. Percio’ non bisogna arrabbiarsi, ma stimolare l’orientale e sicuramente africana arte della paziente attesa. Facendo cosa ci si domanda? Ecco un bel niente di niente.

Nel nostro mondo occidentale noi non stiamo mai fermi, ci troviamo sempre qualcosa da fare per recuperare un non ben precisato impegno. Non abbiamo mai tempo per noi stessi, figuriamoci per gli altri., ma siamo pieni di belle cose che riempiono il nostro mondo: oggetti, beni di consumo, il cellulare ultimo modello , il televisore nuovo, la macchina. Lavoriamo come matti per comprare queste cose e dopo un mese ce ne dimentichiamo e ne vogliamo altre e la ruota ricomincia. Ma quello che abbiamo perso per sempre e’ il tempo per comprarle. Non ha valuta e una volta usato non hai un bancomat dove poter prenderne di nuovo. Ne hai un quantitativo limitato e dovresti starci attento a come usarlo.

In questo continente manca tutto, ma c’e’ tutto il tempo del mondo. Forse e’ questa la dimensione naturale delle cose. Recuperi una visione personale della tua vita, in cui possiedi una cosa normale e non un lusso come puo’ essere nel nostro civilizzato mondo. Hai il tempo per non fare niente e pensare a quello che ti pare. Forse bisognerebbe rivedere i criteri con cui viene decretato il livello della ricchezza. Il piu’ popolare e’ l’indice di quanto consumiamo, quanto spendiamo, ma non misura quanto effettivamente possediamo. Qui le persone magari non hanno niente ma possiedono qualcosa che noi abbimo perso secoli fa: possiedono Tempo, bene inestimabile e questo ai miei occhi li rende ricchissimi…

Adesso sta diluviando da circa due ore (siamo alla sera) e non c’e’ niente altro da fare che starsene qui al riparo a sentire il fragore assordante della pioggia. Mi sembra di rivedere mio nonno, Roccia che Corre (non e’ un nome veneziano lo so bene, ma mi piace vederlo cosi’), che quando ero un bimbo mi raccontava le storie di Venezia e mi parlava delle maree; confesso che all’epoca non capii molto, ma mi affascino’ non poco il fatto che il mare si sposta da solo, lo faceva sembrare un essere vivente (e a suo modo lo e’) e ricordo bene le sue parole: “…ricordite Marco, che ea marea sie ore crese e sie ore cala; tutto il resto va de conseguensa…” (per i non venexiofoni: “Ricordati Marco la marea 6 ore cresce e 6 ore cala; tutto il resto va di conseguenza”); direi abbastanza africano cone modo di vedere le cose…

1 commento:

  1. Mi permetto di commentare che questa riflessione e' molto, molto bella, specie se viene dell'uomo dell"i-esimo impegno".

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