8 sommerzeist 3094
d.S. / 2547 F.I.
Siamo
sbucati in una stanza che sembra essere un soggiorno in cui il freddo e’ quasi
costante. Il silenzio e’ assoluto e la cosa piu’ terribile e’ che il minimo rumore
ci da fastidio e quasi ci irrita. La stanza da all’esterno con una finestra
verso Delbertz e questo e’ un bene; l’unico problema e’ che non e’ la delbertz
che noi conosciamo, ma quella di almeno 150 anni fa; siamo sbucati nel passato.
Siamo usciti per la strada ma la nebbia che tutto avvolge, anche le rade figure
che si muovono per la strada sfuggono al contatto e a noi resta la terribile sensazione
di perdere ogni forma di orientamento. A Fatica ritroviamo la finestra e
decidiamo quindi di procedere alla sua esplorazione; dopo una rapida occhiata
ecco riapparire il nostro cultista traditore, impazzito ed invecchiato.
Riusciamo ad immobilizzarlo e devo parlare come prima non avevo mai parlato “IO
SONO TZENETCH, MIO FEDELE SERVITORE” le parole che ho utilizzato risuonano
ancora nella mia mente, per non parlare degli sguardi impauriti dei miei
compagni. La cosa terribile e direi piacevole e’ che alla fine ho chiesto con
non curanza di ucciderlo… a sangue freddo! Nessuno si e’ opposto e lui si e’
lasciato uccidere come un agnello sacrificale; l’ho sgozzato come un maiale e
non ho sentito niente, ne paura, ne orrore, niente. Dopo questo intermezzo
forse abbiamo deciso che se non volevamo impazzire dovevamo andarcene e tornare
indietro attraverso il passaggio, ma con orrore al posto della cantina ci
aspetta una stanza di pietra. Quindi in un modo o nell’altro bisognava uccidere
l’orrore che abita questa casa mentre un senso di freddo ci accompagna
costantemente…
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