venerdì 25 novembre 2011

America...

Ebbene ci siamo. Complice un congresso in terra statunitense per la seconda volta nella mia vita solchero’ l’oceano Atlantico. Certo non sara’ come viverci, dato che saro' impegnato praticamente tutti i giorni, ma credo che questo non mi togliera’ la possibilita’ di poter osservare, parlare, in breve di raccontare qualche storia da qui, dal nuovo mondo…

Devo dire che la cosa mi affascina non poco. E’ la prima volta che vado negli “states” quella che da molti viene considerata una sorta di terra promessa, in cui praticamente ogni cosa e’ possibile. Partenza come sempre da Venezia, e mi auguro che per il 2011 sia l’ultimo viaggio; dopo oltre 35000 miglia di viaggi aerei passatemi la frase di Forrest Gump, “… sono un po’ stanchino…”.

Si viaggia in Delta e si nota subito una cosa nell’aereo; il personale di bordo e’ elegante, ma il clima diverso; quando arriva una sempre sorridente hostess esordisce con un “Hey Guys!” che mi trasporta quasi per un attimo in un ranch e mi sento molto cowboys!

 Atterraggio e ci siamo, solo che prima di toccare il suolo americano sono ancora nella terra di nessuno; ovvero mi dirigo alla dogana per tutti i controlli e vengo schedato per bene, tutte le impronte digitali e foto segnaletiche. Ci manca solo un'ispezione corporale e poi avrei fatto il servizio completo. Una cosa comunque la devo dire, qui si vede che e' pieno di americani... A-B-S-O-L-U-T-E-L-Y (tipica espressione americana ultra inflazionata)!

Tappa da Sbarro per prendere un trancio di pizza cosi' unto che stasera mi faro' gagarismi all'acido muriatico e poi via al gate per Tampa. Il viaggio e’ piacevole e incontro gia’ qualche faccia da congresso. Appena arrivo a Tampa ecco che vedo l’America in tutta la sua grandezza. Strade enormi, aeroporti enormi, palazzi enormi, e uomini e donne enormi! Il tassista che mi porta mi parla della Florida ma io sto guardando questo mondo di luci e colori che ti fa sembrare tanto un bimbo al luna-park. Arriviamo in albergo e crollo a letto, ma mi sono dimenticato del jet lag, ma questo ve lo racconto domani…

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