Il taxi per l’aeroporto arriva in orario perfetto e il guidatore, fratello
di Nelson, ci dice una cosa che mi lascia un po’ perplesso, quasi un segno che
qualcosa d’irreparabile stesse per accadere, mi fa presente che un orario
stabilito in Africa viene sempre rispettato; la prendo per una battuta di
spirito, ma forse avrei dovuto interpretare meglio i segni che il cielo mi
aveva inviato…
Il volo Precision Air (un nome, un programma) parte con una buona ora di
ritardo e dopo un volo con qualche sobbalzo dovuto a vento forte in pista,
atterriamo. Il visto viene fatto con estrema lentezza per una ragione molto
semplice. Sembra che qualche settimana fa alcuni mercenari provenienti dalla
Tanzania, stessero organizzandosi per uccidere l’attuale presidente delle
Comore e compiere un colpo di stato. Poco prima della sua attuazione una
soffiata ha permesso l’arresto di questo commando assieme ai vari
fiancheggiatori e ideatori. Inoltre pare che ci siano anche alcuni europei
coinvolti, per cui il binomio Europeo-Tanzania non e’ proprio l’ambo vincente
alla tombola…
Dopo una buona mezz’ora ci danno il visto, ma le sorprese non sono finite,
la ciliegina si presenta al recupero bagagli, dove vediamo il nastro fermo e
nessuna valigia. Chiediamo spiegazioni e ci dicono che c’e’ stato un problema
(pero’, non me ne ero accorto da solo): una settimana fa alcuni militari
prendendo l’aereo hanno riempito la stiva con le loro valigie lasciando quindi
a terra molti bagagli dei civili. Si e’ pertanto un effetto ritardo tale per
cui i bagagli che sono giunti con il nostro volo di Giovedi’ in realta’
appartengono alle persone partite sabato, per cui non possiamo fare altro che
fare denuncia di ritardo e andare verso casa con le pive nel sacco…
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