sabato 31 dicembre 2011

Tempo di Conclusione...

Nella scienza oracolare cinese, l'I-Ching (o il libro dei mutamenti) cerca di descrivere il momento contingente non rispondendo a domande come, vincero' la lotteria, o diventero' famoso, ma fornisce una predisposizione delle forze della natura che ci circondano ad agire in un certo modo; cosi' il saggio puo' attingere a quelle forze e realizzare i suoi desideri.

Quello che piu' mi affascina e' come queste arti prive di un fondamento razionale esercitano su di noi una certa attrazione; credo l'ignoto e soprattutto l'irrazionale, inteso come quello che non ha ragione e che non puo' essere spiegato con il raziocinio ci attira, per la nostra voglia di conoscere. Oggi ho consultato l'I-Ching per il prossimo anno e il suo responso e' stato piu' che mai puntuale...

"Tempo di conclusione. Il saggio si ferma e attende la fine del tempo. Bisogna usare il tempo con moderazione perche' non e' molto prima del nuovo inizio. Saggio e' colui che si prepara all'inevitabile; il dolore se assorbito ogni giorno infatti e' meno forte se improvviso"

Buon Anno!

giovedì 29 dicembre 2011

La paura...

... Fa 90! Cosi' recita il detto. Oggi vorrei fare gli uuri a mio nonno, a Roccia che corre, per i suoi 90 anni. Un traguardo effettivamente da brivido, considerando che e' qui lucido ed inossidabile. 

Tanti auguri!

sabato 10 dicembre 2011

Il limite della democrazia...

Stavo leggendo i giornali in questi giorni e notavo la distanza tra il parlamento, il potere politico e noi gli elettori. Il problema purtroppo risiede nel sistema che viene adottato. Indipendentemente dalla forma di governo utilizzata (repubblica parlamentare, presidenziale, monarchia costituzionale) la popolazione non consente piu' una forma di democrazia diretta, ma viviamo in un mondo fatto di democrazia rappresentativa in cui si accentua la distanza tra le nostre esigenze di elettori e le azioni dei parlamentari, da noi eletti. Alle volte mi chiedo se questa sia una vera forma di democrazia...

sabato 3 dicembre 2011

Gladys...

Ci siamo, siamo in partenza, si ritorna a casa. Dopo un piacevole aereo fino a New York in compagnia di alcuni colleghi, attendo in solitaria il mio volo per Venezia che partira' poco prima di cena. La fame mi attanaglia e decido di prendermi un trancio di pizza a mi avvicino ad uno dei mille punti fast food. Appena e' il mio turno la commessa si chiama Gladys e sembra la classica nera afro-americana di ogni american-movie. Sovrappeso, con un ciuffo immenso di capelli che le copre quasi completamente gli occhi. Prende uno dei tranci di pizza lo mette in forno e attende appoggiandosi ad uno sgabello. 

Si siede pesantemente, visibilmente stanca, ed e' allora che noto sul suo braccio scottature da olio bollente, credo per la cottura delle patatine fritte. Mi guarda per un  attimo ed e' allora che gli chiedo semplicemente "Tired?" (stanca?). Sembra apprezzare questo gesto di umanita' da noi diventato raro e annuisce. Mi dice che e' alla sua decima ora di lavoro, ma che adesso stacca. Prendo la mia pizza e mi siedo ad un tavolo mentre la vedo che tolta la casacca prende la cena per i suoi figli: un set di tranci di pizza e bevande iperzuccherate assortite. Appena arrivera' a casa dovra riscaldare il cibo, perche' ogni giorno Gladys si fa due ore di autobus per andare al lavoro dato che non puo' permettersi una casa a New York, ma sta nelle periferie gonfie di quartieri popolari, ghetti dell'umanita' di serie B...

venerdì 2 dicembre 2011

Supersize ... me ...

Oggi ho deciso di fare l'mamericano medio e di mangiare in un fast food. Volevo sperimentare in prima persona l'effetto del film "Supersize me". In questo bellissimo docu-film il protagonista comincia a mangiare solo cibo dei vari fast food arrivando ad ingrassare e ad avere seri problemi di salute. 

Quando sono arrivato al banco e ho visto i vari menu' mi sono attestato ad un menu' medio che comprendeva gia' cosi' un panino con doppio hamburgher, una bibita da mezzo litro e circa un sacchetto da 3 etti di untissime patatine fritte. Potete immaginare quanta roba uno puo' mangiare con un menu' big o per l'appunto supersize. 

Dopo questo pranzo oltre ad una acidita' di stomaco pazzesca, non ho piu' mangiato fino al giorno dopo. Ecco la soluzione della fame nel mondo secondo gli americani. Ti riempio di cibo scadente che ti gonfia, ti riempie e ti fa morire prima...

giovedì 1 dicembre 2011

Lettere al governo...

Verso le feste molti bambini scrivono le letterine a Babbo Natale per avere i loro regali. Non siamo ancora nel periodo, e Santa Claus ha smesso di visitarmi da tempo. Percio' visto la manovra che sta per investirci, ho deciso di scrivere una bella lettera al governo chiedendo qualche lume. So che non mi ascoltera' nessuno, ma scrivere mi toglie un po' della rabbia per questa manovra che ci massacrera', e soprattutto colpira' sempre i soliti...


Caro Governo. 

Io sono un precario della ricerca che vive con continui contratti precari e borse di studio. In questi giorni mi trovo negli USA per un congresso e oltre allo sconforto per il confronto con colleghi più giovani, ma che occupano già posizioni solide nel mondo accademico, leggo sulle pagine del suo giornale che si parla di un aumento degli anni di contributi, oltre la fatidica soglia “40”. Ho pensato alla mia situazione attuale (e come me molti altri precari), e ho fatto qualche semplice calcolo. Per chi vive con contratti precari 40 anni di lavoro non corrispondono a 40 anni di contributi e quindi un lavoratore, stando queste le regole, raggiungerà quota “40” dopo 45 o 50 anni di lavoro quindi ben oltre i 58 anni predetti dalla Dottoressa Marcegaglia in una dichiarazione fatta a Repubblica. Mi stupisce che la presidente di Confindustria non sappia che un giovane di 18 anni non avrà mai un impiego a tempo indeterminato  come primo contratto, ma comincerà con forme contrattuali “atipiche”, discontinue nel versare contributi; se poi un ragazzo, come il sottoscritto, decide di frequentare l’università e lavorare nel mondo accademico, potrebbe raggiungere 40 anni di contributi anche a  75 anni. Di fronte a tutto questo mi sono chiesto quale sia l’equità’ di cui parla il Professor Monti. Non sono un esperto d’economia, ma mi domando ad esempio, perché prima di alzare l’età’ pensionabile non s’interviene modificando il mondo contrattuale, fornendo incentivi a chi elimina odiose forme di lavoro precario producendo, a mio avviso, una stabilità lavorativa che poi si tradurrebbe anche in una stabilità sociale?

Perché non e' stata introdotta una tassa sui grandi patrimoni? Ho letto che alcuni dicono che potrebbe essere recessiva non lo metto in dubbio, ma se una persona ha un patrimonio di un milione d’euro credo possa affrontarla senza troppi timori; discorso diverso invece per l’I.V.A. misura rapida per fare cassa, ma temo sia recessiva. Un medesimo pensiero e’ applicabile all’ICI; nessun problema a reintrodurlo, basta che non sia esteso a tutti, ma solo ai grandi immobili. Inoltre mi chiedo perché non si aumenta la tassazione sulle transazioni finanziarie. Credo inoltre che prima di modificare il sistema previdenziale, il governo dovrebbe operare una stretta seria sull’evasione fiscale, colpendo finalmente i grandi evasori, che hanno usato lo scudo fiscale, pagando una quota irrisoria allo stato, quasi fosse una mancia. Continuerei eliminando enti inutili, e i molti privilegi di cui gode la nostra classe politica. Mi sono sempre chiesto perché io debba pagare per visite mediche o per l’utilizzo di mezzi di trasporto, mentre un parlamentare non paga il ticket ospedaliero e viaggia in treno gratis. Inoltre mi auguro che sia abolita la possibilità di poter avere due incarichi o più di un lavoro per i parlamentari; non credo sia corretto che un onorevole percepisca uno stipendio dallo stato ed un altro dalla sua attività privata (per non parlare dei vitalizi), come non capisco come sia possibile che ai parlamentari sia concesso il cumulo pensionistico. Ricordo un articolo dell’Espresso d’alcuni anni fa dove lessi che ci sono persone che percepiscono una mensilità superiore all’importo annuale della maggior parte degli anziani, che magari hanno passato tutta la vita lavorando nei campi o in catena di montaggio.

Io credo che in Italia ci siano ampi sazi di manovra per avere rigore, equità e crescita, per citare il Professor Mario Monti. Quello che non capisco e pertanto chiedo a lei, e indirettamente al nostro governo, e’: perché non s’intende colpire subito privilegi e sprechi in questo paese? Non metto in discussione il rigore nei conti, ma sebbene giovane, ho notato come in Italia con la scusa del rigore si e’ sempre fatto cassa sui lavoratori e mai sui privilegiati. Purtroppo sto notando in questi giorni che alla fine saremo sempre noi lavoratori e ovviamente i piu' giovani e meno tutelati a pagare. Mi chiedo se la Dottoressa Fornero sa di che sacrifici sta parlando, mentre si permette di piangere di fronte alle telecamere; forse saro troppo duro, ma mi sembrava una scena alquanto penosa.